Il tempo è denaro, si è sempre detto. Per questo la gestione corretta del tempo riguarda una delle nostre più importanti risorse, che non possiamo assolutamente sprecare. Vediamo come fare
siamo arrivati al termine e c’è necessità di concentrarci sulla manutenzione. Come dei boscaioli che faticheranno se la lama del loro attrezzo non è affilata dovremo prenderci cura delle nostre risorse fisiche, spirituali, materiali e sociali.
se impariamo che uno più uno, a seconda dei casi, può fare tre, cinque, cento, ci concentreremo sulla interdipendenza, cooperando per raggiungere scopi superiori
Dopo aver compreso come capire gli altri la seconda parte è “farsi capire”. Non dimentichiamo che ognuno di noi vede il mondo attraverso le sue lenti.
dobbiamo davvero imparare ad ascoltare chi abbiamo di fronte. Esistono diversi tipi di ascolto, e l’obiettivo è l’ascolto empatico. Parliamo oggi dei vari tipi di ascolto
Devi certo essere competitivo, ma non devi offendere nessuno, devi mantenerti corretto verso gli altri, nel lavoro come nella vita privata, e non trascurare di occuparti anche del bene di chi ti circonda. Questa è la vera giustizia.
Una volta scelto il paradigma vincere vincere occorre vedere come effettivamente possiamo metterlo in pratica, e valutare, fra l’altro, le possibili conseguenze delle nostre decisioni
Cerchiamo di non sprecare il tempo con azioni superflue o inoperose, così come di amministrare il rapporto fra tempo dedicato al lavoro, agli affetti e a noi stessi con senso di equilibrio.
Vediamo i paradigmi di interazione umana. Pensiamo davvero che si possa vincere entrambi, o siamo in altre condizioni, quali volere la vittoria a ogni costo o la pace a ogni costo? cerchiamo di capirlo.
in questo filmato, che è una cerniera fra le prime 3 regole (controllo di sé) e le seconde 3 regole (il rapporto con gli altri) parliamo del conto corrente emozionale. Importantissimo!
Non temere di combattere per ciò in cui credi. Se vale, merita di essere difeso. Gli antichi romani dicevano che la fortuna aiuta gli audaci.
Continuiamo a parlare della gestione del tempo. Riusciamo a delegare? e se deleghiamo, la nostra è una delega operativa o una delega di responsabilità?
Cerchiamo di occuparci, piuttosto che di preoccuparci. Dobbiamo diventare proattivi nella nostra esistenza. Solo così riusciremo a migliorare la nostra efficacia.
Come organizziamo il tempo? come una pila di cose da fare, oppure secondo una matrice di impegni importanti e urgenti? in quale dei quattro quadranti ci poniamo? e quale dovrebbe essere il nostro? dove risiedono i nostri problemi nel realizzare ciò che vogliamo?
La sincerità deve essere con gli altri, ma ancora prima con noi stessi.
La parsimonia non deve intendersi come avarizia se non spilorceria, ma coscienza che le nostre risorse non sono illimitate. Cerchiamo di avere una gestione finanziaria efficiente, senza sprecare risorse.
Per affrontare la nostra missione dobbiamo cercare di capire qual è il nostro “centro” di riferimento attuale. Deve esse dentro di noi, non fuori. Non può essere il denaro, il potere, il lavoro, i beni materiali, i piaceri, ma neppure il partner, la famiglia, gli amici o un eventuale nemico. E tantomeno il nostro egoismo. […]
È il momento di pensare a regolarci nelle nostre passioni non necessarie. La temperanza deve abituarci a un corretto equilibrio dei piaceri in direzione di una esistenza sana.
Per ogni realizzazione occorre partire da un progetto, ovvero da come immaginiamo che sarà il risultato finale. Spesso inseguiamo mete che puntano al consenso esterno più che al raggiungimento della nostra missione.
Continuiamo assieme la terza settimana con la terza virtù: il silenzio