IL BILANCIO
In questa sezione vi propongo alcuni filmati sul bilancio, sull’analisi del bilancio e sugli indici.
Il bilancio si compone di 2 conti, lo stato patrimoniale e il conto economico.
Mentre il conto economico ci serve a determinare il reddito, lo stato patrimoniale ci dice quanto del nostro capitale di esercizio è sostenuto da mezzi nostri (il patrimonio netto) e quanto da mezzi di terzi (i debiti)
Lo stato patrimoniale è suddiviso in due sezioni, le attività e le passività. Dalla parte delle passività troviamo anche il patrimonio netto.
Lo stato patrimoniale è scritto secondo un criterio di liquidità crescente: nelle attività avremo prima le immobilizzazioni, poi le rimanenze, quindi i crediti, e da ultimo la cassa e i conti correnti attivi
Nelle passività avremo il patrimonio netto, quindi i Fondi, poi i debiti, suddivisi in breve termine e medio lungo termine
Questo ci consente di vedere subito quanto sia equilibrato il bilancio. Cioè quanto i nostri beni che facciamo maggior fatica a vendere, come immobili e macchinari, siano coperti da patrimonio.
Il conto economico parte dai ricavi. A questi sottraiamo il costo del venduto, ovvero i costi variabili, le materie prime, oppure le materie destinate a essere rivendute.
La differenza fra ricavi e materie prima ci dà il primo margine, il valore aggiunto.
Dal valore aggiunto andiamo a sottrarre i nostri costi di funzionamento: i costi per servizi (p.e. il commercialista o il consulente), i costi per godimento dei beni di terzi (gli affitti) e il costo per il personale. Il risultato sarà il margine operativo lordo (EBITDA in inglese, Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization)
A questo togliamo gli ammortamenti e le svalutazioni, cioè i costi che non hanno uscita di cassa (perché relativi per esempio a investimenti già fatti). Il risultato sarà il reddito operativo, misura della ricchezza prodotta dall’azienda (EBIT in inglese, Earnings Before Interest and Taxes). In pratica quanto dobbiamo suddividere fra i 3 soci: i soci veri e propri, le banche e il fisco.
A questo margine toglieremo gli oneri finanziari, che misurano quanto andiamo a pagare il capitale che non è nostro. Il risultato sarà l’utile lordo.
Infine non ci resta che togliere dall’utile lordo le imposte e le tasse e avremo l’utile netto dell’azienda
Lo stato patrimoniale è composto di attività (investimenti)
e passività e capitale (fonti)
Al primo posto i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
Poi le immobilizzazioni,
1)immateriali (software, brevetti, marchi)
2)materiali (macchinari, impianti, mobili, computer, ecc..)
3) finanziarie (partecipazioni e crediti verso collegate)
Quindi l’attivo circolante:
1. Rimanenze
2. Crediti
3. Liquidità
Ultima voce dell’attivo: i ratei e risconti attivi, che sono, p.e., premi assicurativi pagati nel corso dell’anno per coprire in parte l’anno successivo.
Il rateo è una quota di entrata (rateo attivo) o uscita (rateo passivo) futura che misura ricavi o costi già maturati, ma non ancora rilevati, poiché la loro manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri.
Il risconto è una quota di costo (risconto attivo) o di ricavo (risconto passivo) non ancora maturata, ma che ha già avuto la sua manifestazione finanziaria.
Nella colonna delle passività e patrimonio netto, per analogia, troviamo prima di tutto il patrimonio netto, suddiviso fra capitale sociale, riserve e utile dell’esercizio.
Quindi i Fondi: i fondi per accantonamenti (per esempio rischi su crediti), il TFR dei dipendenti
Segue l’elenco dei debiti: primi fra tutti per volume quelli verso le banche (suddivisi in breve termine e medio lungo termine, come i mutui) e i fornitori, poi le obbligazioni, i debiti verso aziende collegate, quelli verso l’erario o l’INPS, gli acconti ricevuti dai clienti, e tutti gli altri eventuali debiti
Infine i ratei e risconti passivi, in analogia con quanto visto per quelli attivi.
Il bilancio è completato dal rendiconto finanziariociò che riguarda la capacità dell'azienda di fare fronte a... (ne parleremo a proposito del cash flowIl cash flow ci illustra l’utile finanziario, pertanto la ...) e dalla nota integrativa, che, seguendo uno schema definito, approfondisce le voci di bilancio.