Completiamo gli indici di redditività:
ROE – Return on Equity.
Equity è, nella terminologia anglosassone, il capitale proprio.
ROE = RN / CN.
Il ROE rappresenta il rapporto fra reddito netto e capitale. Racconta quanto il reddito dopo le tasse remunera il capitale proprio. Deve essere più alto delle rendite finanziarie, perché è una attività soggetta a rischio.
ROD – Return on Debt
ROD = OF / CT.
Il ROD rappresenta il rapporto fra oneri finanziari e capitale di terzi. È l’altra parte del ROE, e racconta quanto remuneriamo il capitale di terzi.
Il ROD deve essere minore del ROI, altrimenti dobbiamo porci qualche domanda.
Così come il ROE deve essere maggiore del ROI.
ROE > ROI > ROD
WACC – Weighted Average Cost of Capital – Costo medio ponderato del capitale.
WACC = (E/CI)*y+(D/CI)*i*(1-t)
y deve essere superiore a i*(1-t), se no qualcosa non funziona!
Ci racconta a quale tasso remuneriamo il capitale proprio e a quale quello di terzi.
Potrebbe essere che paghiamo un finanziamento bancario il 2% e la nostra attività remuneri il nostro capitale il 20%… vuole dire che la nostra attività è redditizia.
Se aumentiamo l’indebitamento la differenza fra ROE e ROI aumenta. Però dobbiamo fare molta attenzione, perché corriamo il rischio di indebitarci troppo e diventare insolventi.
A tale proposito parleremo la prossima circa gli indici di liquidità.
Ricordiamo comunque che il rapporto di indebitamento deve essere in equilibrio, utilizzando questo indice:
Leverage – Rapporto di indebitamento (leva):
CT / CN
Capitale di terzi / Capitale Netto.
Sarebbe meglio che non fosse superiore a 2.
Turnover (Rotazione del capitale investito)
Ritorniamo a un concetto visto nella pagina relativa al ROI: il Turnover (Rotazione del capitale investito)
Ricavi di vendita / Capitale investito.
È importante che il capitale investito ruoti parecchio. Vuole dire che le immobilizzazioni danno molto prodotto e che le rimanenze girano molte volte l’anno.
Il Turnover è influenzato da alcuni parametri importantissimi:
I giorni di incasso da clienti
Crediti clienti *365 /Ricavi di vendita
chiaramente occorrerà depurare il dato dei crediti dall’IVA e valutare eventuali fluttuazioni stagionali.
I giorni di pagamento ai fornitori
debiti fornitori*365/Acquisti
In questo caso oltre a quanto già detto circa l’IVA occorre considerare sia gli acquisti materie prime, sia quelli di servizi, sia quelli per godimento di beni di terzi.
l’indice di rotazione del magazzino:
costo del venduto / giacenza media scorte
Costo del venduto
Vale la pena di ricordare qui che cosa è il costo del venduto. È una formula abbastanza semplice:
+ Rimanenze Iniziali
+ Acquisti
– Rimanenze Finali
Indici di produttività
Occorre infine considerare alcuni valori rapportato al numero degli addetti: il valore aggiunto per addetto e il costo medio per addetto.
Sono dati che variano sensibilmente da settore a settore: sono importanti nel verificare lo sviluppo della azienda.